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![]() CRISI DEMOGRAFICA Si verifica quando l'ammontare complessivo di una popolazione subisce una brusca e sensibile riduzione, per effetto di uno o più fattori traumatici che incidono sulle sue componenti evolutive (natalità e mortalità). Possono aversi vari tipi di crisi demografica, a seconda che sia determinata da un forte e repentino rialzo della mortalità causato da un evento epidemico, oppure che sia l'effetto combinato di un aumento della mortalità e di una diminuzione, più o meno prolungata, delle nascite, entrambi legati, direttamente o meno, a una situazione di carenza alimentare. Quando il rialzo della mortalità è provocato essenzialmente da un fatto epidemico (il caso più tipico e ricorrente in Europa fu quello della peste), la crisi ha in genere una durata ben definita, che corrisponde al periodo di diffusione e di successiva estinzione dell'epidemia. Il numero giornaliero dei decessi aumenta progressivamente fino a un tetto massimo, dopodiché, anche per effetto della diminuzione della popolazione ancora esposta al rischio di ammalarsi e di morire, esso inizia a diminuire. Contemporaneamente, si riscontra in genere una diminuzione dei matrimoni e quindi delle nascite, limitata però alla fase più acuta dell'epidemia. Ben presto, scomparsa la causa della crisi, la mortalità scende a un livello anche più basso di quello precedente l'inizio dell'epidemia, mentre l'aumento dei matrimoni determina una ripresa delle nascite che favorisce il recupero demografico. Ben diversa è l'evoluzione temporale delle crisi di sussistenza, originate da situazioni di acuta carenza alimentare. La diminuzione dei matrimoni e delle nascite precede spesso l'aumento della mortalità, che talvolta è prolungato nel tempo, ma di intensità meno elevata che in occasione delle grandi epidemie. Nel caso delle crisi di sussistenza è spesso il prolungato declino della natalità che incide maggiormente sull'evoluzione complessiva della popolazione. L. Del Panta |
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